Cosa sono i disturbi del comportamento?
Essi sono quei disturbi di natura prettamente comportamentale caratterizzati da problemi legati all’autocontrollo delle emozioni e dei comportamenti. Ciò che li distingue dagli altri disturbi è il modo in cui si manifestano tali comportamenti:
Pensiamo a quei bambini che si comportano in maniera aggressiva sia fisicamente che verbalmente, i quali mettono in atto comportamenti che violano i diritti degli altri e che si mettono in contrasto con le norme sociali e con l’autorità in generale.
Rispetto ai gemelli, consideriamo in questo caso specifico due disturbi che rientrano nei disturbi del comportamento:
Il Disturbo Oppositivo-Provocatorio (DOP) e il Disturbo della Condotta (DC).
Il primo (DOP) è un disturbo caratterizzato principalmente da un umore del bambino irritabile e un comportamento ribelle e spesso anche vendicativo. Molto spesso questi bambini litigano con i genitori e con l’autorità in generale, rifiutando di rispettarne le regole. Tuttavia, questi bambini spesso provano un forte senso di colpa, derivante dalla loro elevata sensibilità all’ambiente familiare in cui vivono. Per fare un esempio, essi molte volte si sentono responsabili dei litigi tra i genitori.
Il secondo (DC) è un disturbo caratterizzato da un comportamento che viola le norme e le regole sociali, arrivando a non rispettare i diritti altrui. Il bambino risulta pertanto prepotente, minaccioso e tende ad intimorire gli altri, causando molto spesso litigi e scontri. A differenza del DOP, il bambino che presenta una diagnosi del genere manca di senso di colpa e di empatia verso l’altro.
Bisogna precisare tuttavia che, per giungere con chiarezza alla definizione o meno di un disturbo del comportamento, è necessario rivolgersi ad un esperto per ottenere una diagnosi clinica accurata.
Disturbo Oppositivo Provocatorio e della Condotta nei gemelli
In uno studio condotto su gemelli di età media intorno agli 8 anni (maschi e femmine) e i loro genitori, si è voluto studiare quanto influisca il coinvolgimento genitoriale affinchè si presenti il DOP nelle coppie gemellari. È risultato come il coinvolgimento materno (inteso come l’impegno che la madre mette nell’occuparsi dell’educazione e della cura dei figli) sembra impedire la comparsa del DOP nei gemelli, in quanto sembra porsi in contrasto con i fattori genetici che permetterebbero la manifestazione del disturbo. Tuttavia, è importante sottolineare come i fattori genetici presenti nei gemelli non scompaiono completamente grazie al coinvolgimento materno, bensì quest’ultimo sembra porsi solo come elemento di mediazione circa la manifestazione del disturbo.
In uno studio condotto invece su gemelli di età media intorno ai 6 anni (maschi e femmine) e sui loro genitori, è stato preso in considerazione quanto influisca sui problemi di condotta dei figli, una condotta genitoriale inappropriata, tenendo in considerazione la gravità dei problemi di iperattività e disattenzione presenti in questi gemelli. È emerso che l’influenza delle esperienze di condotta genitoriale inappropriata sembrano influire sui problemi di condotta dei gemelli, e tale influenza risulta più forte quanto più è alto il livello di gravità dei loro problemi di iperattività. Quindi, indipendentemente dalla gravità dei problemi di condotta dei gemelli o dalla condotta genitoriale inappropriata, la gravità dei problemi di iperattività presente nei gemelli è il fattore che i genitori devono tenere in considerazione per decidere in che modo intervenire sui propri figli.
L’importanza della genitorialità
La genitorialità consiste in quel momento nella vita di un adulto in cui egli diventa genitore e instaura un legame con i propri figli caratterizzato da responsabilità di cura verso questi ultimi. La genitorialità risulta fondamentale nella gestione dei disturbi comportamentali nei gemelli, e si compone principalmente di 2 elementi:
- La componente educativa: aspetti disciplinari (porre limiti, porre regole, promuovere la socializzazione)
- La componente affettiva: riguarda l’essere sensibili e attenti emotivamente ai bisogni del bambino
È nella relazione genitoriale che il bambino organizza la propria identità e impara come deve sentirsi rispetto al proprio mondo interiore e all’ambiente in cui vive.
Pertanto un’adeguata valutazione della genitorialità diventa cruciale per individuarne i punti di vulnerabilità e sostenerla in modo efficace, promuovendo indirettamente anche l’adattamento e lo sviluppo armonico del bambino.
Sulla base di quanto descritto precedentemente nel primo studio, sottolineiamo ancora una volta l’importanza del coinvolgimento materno nella relazione con i propri figli gemelli, il quale può essere sostenuto attraverso programmi di formazione alla genitorialità, in modo da dare speranza rispetto al fatto che la predisposizione genetica ad un DOP nei propri figli non rappresenti una “destino ineluttabile”.
Riguardo al secondo studio invece, al fine di intervenire sui problemi della condotta, potrebbe essere utile: un intervento di alfabetizzazione emotiva qualora la gravità dei problemi legati all’iperattività nei gemelli risultasse nella norma; o un intervento diretto al miglioramento della relazione genitoriale (lavorando sui conflitti parentali e sui problemi coniugali) al fine di rendere migliori le condizioni di vita in famiglia, qualora la gravità dei problemi legati all’iperattività dei gemelli risultasse superiore alla norma.
Bibliografia:
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Fattori di rischio, strumenti di assessment e strategie psicoterapeutiche. Trento: Erickson.
Area neuropsicologia e salute mentale – Logos Famiglia e Minori
Studio Neuropsicologia e Psicoterapia Guzzino
Writer: Dottor Valerio Borzi